L’architettura: non solo forma ma anche colore

Il colore come emozione e anima di uno spazio

Il grande Le Corbusier, nel sistema denominato “Policromia architettonica”, studiò e definì per la progettazione del colore in architettura ben 63 tonalità diverse che, successivamente, mise “a sistema” attraverso le loro tonalità, la loro armonia e le loro possibili infinite modalità di combinazione. Ovviamente ogni tonalità ed ogni accostamento rappresenta una determinata strategia per lo sviluppo dello spazio e di come verrà percepito dall’essere umano.

Partendo da questo assunto, il colore appartiene al nostro quotidiano ed ha un posto importante nel mondo percettivo della visione, in quello delle emozioni, producendo stati d’animo. La capacità di saper utilizzare i vari colori è una prerogativa prettamente umana, e solo le scimmie nell’ambiente animale hanno una capacità similare. Nell’evoluzione dell’uomo, i colori hanno avuto sempre un ruolo centrale poiché vengono percepiti dal cervello umano che li elabora e successivamente li giudica sia su base oggettiva che soggettiva.

I criteri oggettivi sono dovuti alla realtà ed alla resa dei colori in base al luogo in cui ci si trova, alla luce naturale e artificiale, agli arredi e molto altro. Ad esempio, se una stanza è orientata a nord avrà sicuramente meno illuminazione, dunque è preferibile adoperare dei colori caldi come il giallo o l’arancio per le sue murature. Un altro dato oggettivo è la profondità e spazialità degli ambienti in base alla luminosità: il colore più chiaro tende ad avvolgere l’ambiente mentre quello scuro a rimanere sul fondo.

I criteri soggettivi sono quelli emozionali che ogni essere umano percepisce consapevolmente o inconsapevolmente. In generale i colori caldi sono colori avvolgenti e amichevoli mentre colori freddi donano una sensazione di minimalismo, linearità e pulizia simboleggiando sicurezza e calma.


Che siano ambienti di lavoro o abitativi, il colore assume una veste di grande rilievo andando a sancire non solo la bellezza di uno spazio ma anche la sua percezione. Il colore si muove dunque su reazioni biologiche in quanto direttamente collegate alle frequenze energetiche corrispondenti alle diverse onde luminose. In linea generale i colori hanno la stessa percezione in tutto il globo e se ci sono eccezioni, è puramente da un punto di vista culturale: per esempio il bianco, in Occidente, è un colore che rappresenta tutto ciò che è desiderabile, mentre in India viene utilizzato durante le cerimonie funebri proprio per la sua rappresentazione di purezza. Vediamo dunque come poter adoperare al meglio questi colori in base anche al loro sviluppo emozionale:

Giallo: stimola la concentrazione, l’apprendimento e la socievolezza rappresentando la vivacità e la leggerezza. In un ambiente di lavoro dove si richiede creatività e dinamismo, quindi, questo è un colore che non può mancare, come nel nostro progetto "Happy Break"!


Marrone: è un colore che trasmette semplicità come il beige o l’ocra donando stabilità e tradizione e al contempo durabilità e calore.


Rosso: è il colore dell’energia per antonomasia quindi è molto stimolante. Proprio per questo motivo va adoperato sia a casa che in ambienti di lavoro con parsimonia per evitare che l’ambiente diventi poi eccessivamente eccitante. Date uno sguardo al nostro "nastro rosso".


Blu: in una casa o in un luogo di lavoro è indispensabile; anche nelle sue tonalità più delicate, trasmette grande tranquillità quindi è utile ad alleviare lo stress e a creare un ambiente armonico oltre a stimolare la concentrazione. In casa è da evitare però nel salotto proprio per le sue tonalità troppo calmanti. Ma va bene anche nella ristorazione, come nel caso di "Puro Sud".


Verde: è il colore della natura e rappresenta come il blu la tranquillità. Viene infatti utilizzato spesso nelle case nella zona notte per favorirne proprio il relax e negli ambienti di lavoro per favorire i rapporti sociali e l’amicizia.


Arancione: è il colore della gioia, dell’allegria e della crescita. Abbinato con il legno dona un magico equilibrio.

Viola: è un colore potente che richiama l’intelligenza e la devozione (usato infatti anche in ambienti ecclesiastici) mentre le tonalità chiare richiamano sensualità e dolcezza.


Bianco: il colore che mette d’accordo tutti, che dona pulizia e luminosità all’ambiente ma è altrettanto vero che il suo utilizzo eccessivo rende uno spazio troppo freddo e dunque poco accogliente. Rimane il colore della purezza, come l'arte della danza del nostro progetto "Accademia delle arti".


L’utilizzo del colore è dunque un tema vasto, la cui vera difficoltà consiste proprio nel comprenderlo. Il colore diventa parte del nostro mondo avvolgendo i nostri ambienti e le nostre giornate, modulando indirettamente i nostri comportamenti e stimolandone le percezioni. Il colore per l’architettura ha lo stesso valore del colore per un quadro: come una tela che emoziona e trasmette sensazioni, così l’architettura diventa la forza del nostro vissuto presente, passato e futuro.

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