La carenza di infrastrutture di trasporto a Roma

Metro, tram ed una visione architettonica per il futuro

Roma, città eterna e capitale d’Italia, è rinomata per la sua storia millenaria, l’arte senza tempo e la cultura vibrante. Tuttavia, nonostante il suo prestigio e fascino, la città soffre di una carenza evidente nelle infrastrutture di trasporto, in particolare nel settore delle metropolitane, rispetto ad altre capitali europee. Questo deficit ha ripercussioni significative sulla qualità della vita dei cittadini e sull’efficienza della mobilità urbana.

Se mettiamo a confronto Roma con altre capitali europee come Londra, Parigi e Berlino, emergono disparità evidenti nel settore delle infrastrutture di trasporto, in particolare nel sistema delle metropolitane e dei tram. Queste città dispongono di reti metropolitane estese, puntuali e convenienti, che agevolano gli spostamenti dei cittadini in modo efficiente ed ecologico. A Roma, invece, il sistema metropolitano è limitato sia in termini di estensione che di copertura territoriale.

La carenza di infrastrutture del trasporto può essere attribuita a diversi fattori. Uno di essi è l’importanza storica e archeologica della città, che ha reso complesso l’implementare di nuove infrastrutture senza arrecare danni ai siti archeologici esistenti. Questa sfida ha rallentano lo sviluppo del sistema metropolitano.

Inoltre, problemi burocratici e finanziari hanno ostacolato la realizzazione di nuovi progetti infrastrutturali in modo tempestivo ed efficace. La burocrazia e i cambiamenti di governo possono ritardare o bloccare i progetti, rendendo difficile l’implementazione di soluzioni di trasporto a lungo termine.



Qualcuno potrebbe porsi la domanda: cosa c’entra l’architettura con tutto ciò?

La risposta è alquanto ovvia: le metropolitane ad oggi sono tra le più importanti infrastrutture in cui l’architettura e l’interior design si cimentano a creare nuovi spazi accostando funzionalità, design e arte. Molte metropolitane, anche in Italia, sono caratterizzate da spazi di una bellezza indiscutibile, come le “Stazioni dell’Arte” di Napoli o quelle dal design suggestivo della rete metropolitana di Stoccolma.



L’architettura attraverso le sue conoscenze, può predisporre per Roma, stazioni metropolitane e tranviarie d’eccellenza. Basti pensare alla stazione San Giovanni con i suoi resti archeologici contrapposti alla contemporaneità oppure alle future stazioni metropolitane di Piazza Venezia e Porta Metronia in cui la tecnologia, il design ed i resti antichi ritrovati, creano insieme quel gusto per il bello che noi italiani sappiamo e dobbiamo trasmettere. Siamo sicuri di non essere gli unici ad aver pensato che la stazione Piazza di Spagna o l’attuale stazione Colosseo siano esteticamente indecenti rispetto a quel che potrebbero trasmettere. La stessa metropolitana di Parigi, nella fermata Louvre-Rivoli già anticipa ciò che si potrà trovare in superficie attraverso l’utilizzo di materiali di qualità, statue ed ornamenti consoni.




Soluzioni possibili e strategie di miglioramento

Per superare la carenza di infrastrutture di trasporto a Roma, occorre un approccio multidimensionale con una visione prospettica che possa adattarsi all’evoluzione della città nel tempo. Una delle soluzioni potrebbe essere una riforma efficace delle procedure burocratiche per semplificare l’approvazione e l’implementazione dei progetti infrastrutturali. Inoltre, è necessario garantire una pianificazione a lungo termine e investimenti adeguati nel sistema di trasporto, includendo l’espansione e il potenziamento della rete metropolitana e tranviaria esistente.

L’adozione di tecnologie avanzate, come il monitoraggio intelligente del traffico e l’ottimizzazione dei percorsi, può contribuire a migliorare l’efficienza del sistema di trasporti esistente. Inoltre, incentivare l’uso di mezzi di trasporto ecologici come biciclette e promuovere la pedonalizzazione delle aree urbane può contribuire a ridurre la dipendenza dalle automobili e alleviare la congestione stradale.

Parlando di pianificazione, Roma ha per fortuna approvato il PUMS cioè il Piano Urbano della mobilità sostenibile. Questo strumento di pianificazione e programmazione territoriale che si focalizza sulla mobilità all’interno dell’area urbana in un orizzonte temporale medio-lungo (10 anni) ha lo scopo di elaborare una visione di sistema di mobilità urbana all’intera area metropolitana, attraverso il raggiungimento di obiettivi condivisi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica con azioni orientate a migliorare l’efficienza del sistema della mobilità. Tra le opere finanziate e che speriamo vedano la luce nell’immediato, abbiamo la realizzazione della TVA cioè la linea tranviaria Termini – Vaticano – Aurelio tra l’altro vittima di una campagna diffamatoria da parte del giornale cittadino, senza trovarne un vero e proprio senso, e tutti si chiedono il perché di tanto sciacallaggio contro un’opera importante e assolutamente funzionale per la città. Abbiamo anche la tranvia di Via Tiburtina e quella che si estenderà su gran parte della Togliatti permettendo il collegamento con le metropolitane A e B. Tra le opere più sorprendenti vi è ovviamente la metro C, metropolitana che finalmente vede l’approvazione e l’avvio dei lavori della stazione Venezia, permettendo poi di far arrivare il percorso sino a Clorio/Mazzini, se non proprio sino alla Farnesina.



Oltre al PUMS, siamo venuti a conoscenza del progetto Metrovia che potrebbe, in attesa che i progetti PUMS vengano approvati, essere un volano per creare infrastrutture per la mobilità in breve tempo. Il progetto Metrovia infatti è un piano del ferro di grande impatto che potrebbe prendere vita ed essere integrato alle future realizzazioni del PUMS. La Metrovia ha come obiettivo quello di creare un sistema integrato tra le 6 metropolitane di superficie per ora non esistenti (utilizzando e rimettendo in sesto stazioni e linee ferroviarie ora in disuso ma presenti sul territorio) con le 4 metropolitane previste (le tre esistenti, le loro estensioni e soprattutto la Metro D) insieme alla possibile estensione sotterranea della Roma Lido. In totale Roma avrebbe così ben 10 linee metropolitane.



Potrebbe sembrare un sogno ma se si unissero questi strumenti o semplicemente queste idee venissero indirizzate in un unico obiettivo, Roma, potrebbe giovare di tutto ciò ed in poco tempo avrebbe una rete di trasporti degna di una Capitale.

Oltre a questi strumenti sono importanti anche le Partnership Pubblico-private che permettono di incrementare gli investimenti pubblici in infrastrutture di trasporto, assegnando risorse in modo mirato per colmare le lacune esistenti nella rete metropolitana ampliandone la copertura Favorire partnership tra il settore pubblico e privato per finanziare, costruire e gestire nuove linee metropolitane. Questo approccio può accelerare i progetti e migliorare l’efficienza.



L’architettura, come accennato inizialmente, può diventare il perno su cui rivoluzionare e ottimizzare gli spazi delle stazioni della metropolitana, rendendoli più accoglienti, funzionali ed esteticamente gradevoli. Assicurarsi che le stazioni siano progettate per essere accessibili a tutti, inclusi anziani e persone con disabilità, garantendo un’esperienza di viaggio inclusiva per tutti.

La carenza di infrastrutture di trasporto rappresenta una sfida cruciale per Roma, ma è anche un’opportunità per trasformare la città in un luogo più accessibile, efficiente e sostenibile. È fondamentale unire sforzi tra il governo, gli enti locali e la comunità per sviluppare e attuare strategie mirate a migliorare le infrastrutture di trasporto nella città eterna, contribuendo così a un futuro più accessibile e vivibile per tutti i suoi abitanti e la grande quantità di turisti.


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