Vivere il Salento

Vincitori del 1° premio del concorso

Location: Maruggio
Cliente: Comune di Maruggio
Concorso di idee “Riqualificazione Urbana di Piazza San Giovanni”
Project time: 2020

Il cuore storico di Maruggio, borgo Salentino di grande bellezza, è ricco di tracce e racconti passati rimasti impressi nelle architetture e opere d’arte, come ad esempio la Chiesa Madre o la Chiesa di Santa Maria del Tempio. Ridonare un nuovo spazio pubblico di qualità su di una preesistenza importante per i cittadini di Maruggio, è stata un’impresa che abbiamo affrontato con curiosità e professionalità, tenendo conto del tessuto storico, degli aspetti culturali e le tradizioni che girano intorno ad uno dei “Borghi più belli d’Italia”.

Il cuore storico di Maruggio, borgo Salentino di grande bellezza, è ricco di tracce e racconti passati rimasti impressi nelle architetture e opere d’arte, come ad esempio la Chiesa Madre o la Chiesa di Santa Maria del Tempio.

Ridonare un nuovo spazio pubblico di qualità su di una preesistenza importante per i cittadini di Maruggio, è stata un’impresa che abbiamo affrontato con curiosità e professionalità, tenendo conto del tessuto storico, degli aspetti culturali e le tradizioni che girano intorno ad uno dei “Borghi più belli d’Italia”.

La strategia intrapresa, mira ad esprimere le potenzialità della struttura urbana del paese mediante un intervento che assecondi il luogo attraverso il rispetto delle emergenze storiche, direzionalità prospettiche e luoghi di interscambio sociale, inglobando così il grande invaso di Piazza San Giovanni con Via Umberto I in modo da formare un unico percorso che racchiude in sé tutta la storia del paese.

Una delle attenzioni maggiori è stata quella di evitare sprechi di carattere economico.
Le risorse a disposizione sono distribuite nel miglior modo possibile al fine di raggiungere l’obiettivo prefissato nel rispetto del quadro generale di spesa.


Profilo funzionale

Dal punto di vista funzionale l’approccio progettuale prende le mosse da una visione intenta a valorizzare l’assetto urbanistico esistente: da una parte prolungando l’asse del corso principale fino ai piedi del Santo patrono, che diviene quindi il nuovo punto di arrivo fisico (e non più solo visivo) dell’area pedonale con inizio da Piazza del Popolo;
dall’altra disegnando una nuova assialità che congiunge il futuro Museo Multimediale dei Cavalieri di Malta alla colonna del Santo, che diviene così il fulcro dei nuovi flussi pedonali e il salotto buono del

paese, arredato con sedute in pietra che scandiscono le zone di passeggio, pur assecondando le numerose alberature esistenti. Un sistema di rampe e gradoni asseconda la naturale orografia della piazza, mettendo in comunicazione la parte alta dell’invaso sopra descritto, detta “piazza giardino”, con la parte a quota di strada (prospiciente il bar) detta “piazza multifunzionale”, proprio perché destinata da progetto, in base agli interventi previsti, ad accogliere le più disparate attività, dall’area mercatale giornaliera allo spazio per concerti.



Profilo Architettonico
Il tema degli assi urbani si traduce in termini architettonici mediante “segni a terra” caratterizzati da una pavimentazione in pietra locale che entra all’interno della piazza mediante ampie gradinate e cordonate ottenute grazie alla demolizione di porzioni del muro perimetrale esistente. L’utilizzo previsto dei materiali e delle tecniche costruttive tradizionali hanno una grande importanza sull’impatto generale del nuovo intervento che vuole fondersi completamente con il contesto intorno per donare calore e qualità architettonica all’intero invaso, che avrà quindi un’immagine urbana unitaria, determinata dalla uniformità delle pavimentazioni in chianche di pietra leccese intervallate regolarmente da fasce, anch’esse in pietra leccese, ma con finitura spazzolata che scandiscono ritmicamente il vasto spazio aperto. Per la “piazza giardino” le sedute sono progettate in pietra leccese secondo un disegno semplice e dal sapore contemporaneo, mentre per la “piazza multifunzionale” si prevede di restaurare e riposizionare le sedute in pietra esistenti. Il progetto illuminotecnico prevede l’utilizzo di differenti tecniche di illuminazione attuate attraverso l’uso di specifici apparecchi illuminanti, tutti di ultima generazione e finalizzati all’impiego di sorgenti luminose LED. Infatti, l’utilizzo di tali apparecchi comporta una riduzione delle emissioni di CO2 pari al 50% rispetto ad un impianto tradizionale con apparecchi a fluorescenza. Oltre alla luce generale e d’accento, abbiamo predisposto un’installazione luminosa realizzata con pali in alluminio alti 5 metri, inclinati rispetto al terreno, che appaiono simili a degli steli arborei, offrendo così un impatto visivo di grande suggestione.


Inoltre, tale installazione ha il pregio di caratterizzare l’intervento attraverso un segno immediatamente riconoscibile anche da lunghe distanze, capace di attrarre ed incuriosire, permettendo la piena fruibilità dell’area pur rimanendo un’originale scenografia/elemento scultoreo sia per grandi che per piccoli eventi.
Profilo Storico
Le opere urbanistiche moderne hanno visto la realizzazione di nuove abitazioni, percorsi carrabili e posti auto che hanno radicalmente modificato il contesto urbano/rurale dove sorgeva la Chiesa di San Giovanni “fuori le mura” e la statua prospiciente.

La progettazione mira a salvaguardare e valorizzare. Da questa riflessione nasce l’idea di “ricucire” le emergenze artistiche di Piazza San Giovanni prolungando la pavimentazione di Via Umberto I fino all’ingresso di quello che sarà il Museo Multimediale dei Cavalieri di Malta, passando per la statua di San Giovanni che diviene così il fulcro assoluto del nuovo percorso urbano e dell’intera piazza. La nuova pavimentazione totalmente in pietra leccese, si riconnette con il basolato del borgo esistente e va a sua volta a sfociare con naturalezza all’interno del grande invaso che diventa a tutti gli effetti una parte del centro storico, una nuova centralità.


Aspetti vegetazionali
L’approccio verso la vegetazione esistente è di tipo conservativo, per una sensibilità “green” di recupero ma ovviamente con nuove piantumazioni o rimozioni arboree lì dove necessario.
L’intervento più importante riguarda ovviamente l’area attualmente composta da maggiori essenze arboree, l’area rialzata. Per creare uno spazio che potesse essere definito piazza, il progetto ha previsto la rimozione di alcune alberature presenti proprio nel centro dell’area. La maggior parte delle alberature sono mantenute nella loro posizione originaria integrandole nel progetto, mentre altre sono rimosse dalla loro posizione, ma recuperate e ricollocate secondo il nuovo disegno (come nel caso di alcuni lecci), riducendo così al minimo l’impatto economico.

Le nuove alberature introdotte sono state scelte per dare maggiore valore estetico e funzionale alla nuova “piazza giardino”: l’ulivo e l’albero di Giuda.
Il primo oltre ad essere simbolicamente una pianta legata al territorio, come ci raccontano le campagne circostanti ed il frantoio semi-ipogeo ai margini della piazza, è un chiaro rimando anche alla “Strada dell’olio extravergine di oliva D.O.P. – Terra d’Otranto”. Il secondo essendo caduco, vuol contribuire a donare un aspetto mutevole alla piazza lungo il corso dell’anno solare attraverso il cambiamento del colore fogliare.

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